Si è conclusa il 18 novembre a Kathmandu l’Assemblea Mondiale della GCE. Oltre 300
i rappresentanti di sindacati, gli insegnanti, gli studenti e gli attivisti di diritti umani, movimenti sociali, ONG nazionali e internazionali presenti.
Rinnovati, tra gli esiti dell’Assemblea, la partecipazione e l’impegno per il diritto all’educazione gratuita inclusiva e pubblica per tutti, con la consapevolezza che sono 263 milioni i bambini, gli adolescenti e i giovani che non vanno a scuola (circa un quinto della popolazione globale della totalità della popolazione coetanea). Nuovo il Board che a livello globale guiderà per i prossimi quattro anni la Campagna Globale per l’Educazione e che raduna membri provenienti da Europa, Nord America, America Latina, Medio Oriente, Africa e Asia; ONG internazionali; sindacati per gli insegnanti e organizzazioni giovanili. Eletto come nuovo Presidente Refaat Sabbah, palestinese, Direttore del Teacher Creativity Center a Ramallah, che insieme a tutte le Coalizioni a livello mondiale dovrà affrontare nuove ma anche vecchie sfide.
Come citato da Amina J. Mohammed, Deputy Secretary General delle Nazioni Unite: “l’educazione non si trova in una brutta situazione, si trova in una situazione di crisi. Per riuscire a raggiungere un’educazione in grado di poter avere un potere di trasformazione e cambiamento, bisogna essere capaci di migliorarla. Le Coalizioni come la GCE e le singole ONG locali possono avere il ruolo fondamentale di portare l’educazione come priorità nelle agende politiche dei Paesi”.
Una strada ancora lunga quella per difendere l’educazione come diritto umano fondamentale, ma che mai come questa volta ha visto la GCE forte, ampia, in numero e varietà, e profondamente impegnata a non lasciare strade intentate.