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GCE Italia: il governo investa 15 milioni per l’educazione



Sono 222 i milioni di bambini, bambine e adolescenti vittime delle emergenze umanitarie e che rischiano di non aver accesso all’educazione nel mondo, secondo i dati che riporta la “Campagna Globale per l’Educazione”, per questo, come sottolinea Emanuele Russo, coordinatore italiano della Campagna Globale per l’Educazione chiediamo al nostro governo almeno 15 milioni di euro al fondo globale delle Nazioni Unite “Education Cannot Wait”.


Questo appello della coalizione al governo italiano per un impegno nei prossimi 4 anni nei confronti dei bambini e ragazzi più a rischio al mondo ha il sostegno delle reti di appartenenza Link2007, CINI, AOI, AVSI e CISP.


La realtà attuale ci racconta di un “numero di persone colpite da crisi di diversa natura è in continuo aumento. Si calcola che oggi ci siano 100 milioni di persone sfollate, rifugiati e richiedenti asilo. Il numero di bambini e bambine che vivono in situazioni d’emergenza si aggira attorno ai 222 milioni, numeri in sensibile aumento rispetto alle stime del 2015 che parlavano di 75 milioni” dice Elena Modolo, “’85% dei ragazzi che al momento non stanno frequentando la scuola oggi vive in Paesi in condizioni di crisi protratta, cioè Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Mali, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Yemen. I bambini sono particolarmente esposti al rischio di lavoro minorile e le bambine al rischio del matrimonio precoce. L’impatto delle emergenze in questo settore colpisce anche i docenti e le famiglie, così come il livello d’apprendimento e di educazione e nel 2021 i fondi hanno coperto solo il 22% delle risorse necessarie”.


Proprio per quanto descritto sopra la coalizione “Campagna Globale per l’Educazione” chiede al governo italiano di impegnarsi a proteggere e promuovere il diritto all’educazione anche in contesti di emergenza e crisi protratte in modo da assicurare che si raggiunga la soglia minima di finanziamento di almeno 1,5 miliardi di dollari per poter realizzare il Piano strategico 2023-2026 e garantire che altri 20 milioni di bambini, bambine e adolescenti ricevano un’istruzione nei prossimi quattro anni.


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